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Texprocess 2011: la moda ad una velocità warp

21 Gennaio 2011
Texprocess 2011: la moda ad una velocità warp

Texprocess 2011: la moda ad una velocità warp
 

La fiera leader internazionale presenta nuove tecnologie per il fast fashion

 
Ieri è stato visto in un videoclip uno styling che piace e dopo sei set­timane è possibile acquistarlo nei negozi. Non è l'effetto di una bacchetta magica: grazie agli infaticabili ricercatori di moda ed ad una catena d'acquisto in grado di agire alla massima velocità, questo fenomeno è veramente una realtà. Se si fa il confronto con la velo­ci­tà operativa di questo settore prima dell'era della tecnologia d'infor­mazione, l'attuale ritmo di lavoro è definibile così: si è passati dai viaggi in diligenza postale ai viaggi con un propulsore warp come nella serie di fantascienza Star Trek. Texprocess, fiera internazio­na­le leader per la lavorazione di materiali tessili e flessibili, che si terrà dal 24 al 27 maggio 2011 a Francoforte sul Meno, mostrerà le inno­vazioni nel settore della tecnologia d'informazione per l'industria della moda e dell'abbigliamento. 
 La moda è, come peraltro la pubblicità, la musica e l'arte, sempre molto prossima a quanto desidera il cliente, nel caso ideale anticipa perfino i suoi desideri. Per poterlo fare, i creativi devono avere un fiuto estremamente fine per quanto occupa mentalmente la cerchia di consumatori presa di mira. Grazie all'Internet e ad efficientissimi portali delle tendenze utilizzabili a pagamento, è possibile valutare le tendenze internazionali alla propria scrivania. Quando si tratta di convertire i risultati di questo lavoro preliminare e della ricerca du­rante fiere, nei colloqui con i rappresentanti delle ditte produttrici di tessuti, il creati­vo si trasforma in uno sviluppatore di prodotti. Schizzi tecnici con indicazioni relative alla lavorazione, alla scelta dei tessuti e degli altri materiali richiesti, forse anche con tabelle delle misure per le varie taglie – sono tutti dettagli del prodotto che il team di creativi fissa nei cosid­detti programmi di gestione di dati del prodotto (product data management - PDM). I partner dello sviluppo, sia nella propria ditta o nella sede del fabbricante, consultano ricorrendo ad applicazioni "front end" protette da password, questi dati tramite l'Internet e poi li elaborano conformemente alle loro autorizzazioni RWD (read – write – delete).

 Il booster: strumenti ausiliari virtuali per il lavoro
Mood board creati digitalmente per il team vendita mostrano i colori, i disegni, il mood dei modelli. Visualizzazioni animate tridimensionali, che nel gergo settoriale si chiamano passerelle virtuali, sono oggi­giorno alla portata di imprese di piccole-medie dimensioni. Gli addetti alle vendite non hanno più bisogno di collezioni reali di campioni. La pro­duzione potrebbe, in teoria, iniziare senza indugio; cosa che av­viene nel caso di prodotti semplici e di articoli standard.

Se si tratta di nuovi sviluppi, bisogna dapprima mettere a punto pro­totipi per con­cordare in modo finalizzato il design, la forma portabile, il prezzo e la qualità. Gli specialisti dei modelli da taglio elaborano, ricorrendo alla tecno­logia d'informazione, i nuovi modelli prendendo in considerazione l'elasticità delle stoffe e come cadono. Le versioni high-tech dei sistemi di taglio e di gradazione diffusi in tutto il mondo schiudo­no due possibilità: l'una parte dal modello da taglio bidimen­sionale e "abbiglia" l'indossatrice virtuale tenendo conto dei para­me­tri del tessuto fissati. Il programma indica, come in una termo­grafia, dove la stoffa è troppo tesa. Il software converte le correzioni ap­por­tate manualmente al modello tridimensionale in modifiche al livello bi­dimensionale. La seconda possibilità riprende la creazione tra­di­zionale di modelli: lo stilista fissa la linea sul manichino tridimen­sio­nale, il software ne calcola i modelli da taglio bidimensionali. Questo metodo funziona però soltanto nel caso di abbigliamento aderente.

I prototipi sono tuttora controllati "realmente" dallo stilista, un lavoro che richiede perlopiù molto tempo ed è costoso, perché le merci o gli individui devono recarsi in mezzo mondo. I primi utiliz­za­tori ricorrono già da qualche anno a videoconferenze per le prove, e sembra che le esperienze fatte siano positive. Il label Tommy Hilfiger ha iniziato, ad esempio, nell'aprile 2010 un progetto di questo tipo impostato per la durata di cinque anni. Specialisti offro­no specifi­ca­tamente per questi scopi dei manichini che simulano le caratteri­sti­che del corpo umano. I manichini sono in parte prodotti nelle misure standard ri­sultanti dalle attuali misurazioni in serie, altri sono prodotti in base alle misure comunicate dal commit­tente. Così si garantisce sempre, ed in tutti i continenti, che la taglia 38 sia provata su un unico model, anche se non è umano.

 La difficoltà: la pianificazione del tempo e delle capacità
I programmi di pianificazione e di controllo della produzione conti­nua­no ad essere indispensabili: essi indicano le capacità disponibili, correlano la durata della produzione con termini di consegna. Altri programmi servono da supporto alla pianificazione "umana" di quan­tità, perché per la proiezione dei primi risultati delle vendite prendono in considerazione le vendite "storiche" di prodotti paragonabili.

La sfida: software compatibili
I programmi, all'inizio soluzioni isolate di differenti fornitori, sono oggi più che mai compatibili l'uno con l'altro. Le imprese leader hanno ben presto concordato standard, che consentono di scambiare set di dati tra i programmi. La concentrazione dei fornitori su soltanto pochi ha avuto inoltre per conseguenza che nelle suite di programmi sono stati integrati software specifici. Ciononostante non ci sono quasi so­luzioni totali in grado di collegare a rete al cento per cento tutti gli stadi, la situazione è complessa. Attualmente esistono tre gruppi di soft­ware: programmi orientati al design con un link alla promozione delle vendite, alla configurazione dei tagli ed alla gestione dei dati del prodotto, programmi classici di taglio e di gradazione e pro­gram­mi di pianificazione della produzione risultati da un ulteriore sviluppo. Le grandi soluzioni con una struttura modulare si adattano alle ne­cessità degli utilizza­tori. I tradizionali modelli di finanziamento sono: acquisto o leasing, locazione a tempo determinato o corrispettivo in funzione dell'uso.

 Il contrasto: articoli prodotti in massa/articoli individuali
Originariamente la via portava dal produttore al dettagliante e poi al cliente, spesso intercalata da numerose imprese di com­mer­­­cio all'ingros­so e basata sulla filosofia degli ordini preliminari – si pro­du­cono soltanto le quantità ordinate (se non sono stati ordinati i quan­titativi minimi). Una notevole parte del settore della moda, come anche del settore delle calzature e delle pelletterie, funziona­ tuttora così. Grazie alla tecnologia d'informazione, ciò avviene più rapida­mente che mai, ma si è lungi dal raggiungere la stessa velocità delle imprese che integrano tutti gli stadi di produzione (verticali). Queste dispon­go­no sia di propri team di creativi, di propri siti produttivi (in­clusa la produzione di corrente elettrica), ma anche della propria logistica e di propri punti di vendita. Esse pos­sono così sfruttare in pieno i van­taggi della tecnologia d'informa­zio­ne, accorciare il periodo di tempo intercorrente tra l'idea e la vendita del prodotto (time-to-market), lanciare al momento esatto la loro pubblicità ed i loro prodotti e rea­lizzare, tramite i quantitativi, vantaggi sul piano dei prezzi e della qualità.

Specialmente in Germania, questo sviluppo ha come conseguenza che le zone d'acquisto sono dominate da filialisti e che l'influsso dei classici dettaglianti con soltanto un negozio o anche con più negozi, cala drammati­camente. Le offerte di articoli di moda sono diventate meno co­stose, ma sono anche più uniformi e molto orientate al mainstream. Ma il pendolo oscilla verso l'altro senso: la tendenza non è più verso articoli prodotti in massa in quantitativi di 30.000 e più capi per modello e colore, ma verso piccole serie e verso la confezione su misura. L'industria tes­si­le si è anche regolata a pro­durre minori quantità, ad impiegare fles­sibilmente le sue capacità e macchine ottimizzate, rapidamente conver­tibili. Un importante passo in questo senso è stato lo sviluppo di efficienti stampanti a getto d'inchiostro e di inchiostri indelebili per tessili. Il me­todo più rapido per avere un capo d'abbi­glia­mento è però Fabrican, un tessuto non tessuto da spruzzare direttamente sulla pelle.

Cira 500 imprese, che occuperanno una superficie espositiva di  50.000 metri quadrati, presenteranno a Texprocess, che si svolgerà dal 24 al 27 maggio 2011, i più recenti macchinari, impianti, procedi­menti e servizi e naturalmente le loro innovative soluzioni informa­tiche e logistiche per l'industria dell'abbigliamento e della lavorazione di tessili. Si conta sull'affluenza di circa 25.000 visitatori professio­na­li. In occasione di Texprocess, Messe Frankfurt organizza la piatta­for­ma di sourcing Source it! ed il mercato informatico Network@Texprocess. Informazioni su Texprocess sono disponibili al sito Internet www.texprocess.com.

Fotografie attinenti a questo comunicato stampa possono essere richieste a Susanne Brendle, susanne.brendle@messefrankfurt.com.

 Informazioni su TechtextilParallelamente a Texprocess si svolge, dal 24 al 26 maggio 2011, Techtextil, fiera interna­zio­nale specializzata dei tessili tecnici e tessuti non tessuti. Oltre 1.200 espositori originari di 45 paesi formano la principale piattaforma centrale di marketing e di sourcing su scala mondiale per gli utilizzatori ed i produttori di tessili tecnici e di tessuti non tessuti con le loro illimitate possibilità di applicazioni tecniche. Un vasto programma di riunioni documenta inoltre la forza innovativa dei settori in questione.

 

 

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